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Conferenza

il 29 ottobre, alle 21:00

Aula Polivalente San Salvatore

Etica: credenti e laici a confronto
Enzo Bianchi

da 14 anni

E’ ipotizzabile un’etica condivisibile da uomini e donne nel pluralismo di fedi e di culture? E’ possibile un’etica comune a cristiani e non non cristiani? Esiste una “legge” che viene dall’interno dell’uomo, gli fa discernere il bene dal male ed è concretamente “operante” perché vive nel cuore dei singoli e nella “coscienza” del gruppo? Una legge che, all’interno del rapporto uomo-polis-cosmo, diviene strumento di riconoscimento vicendevole, garanzia di diritti reciproci, fondamento di ciò che spetta a qualsiasi uomo di fronte a qualsiasi legge.
Per la chiesa c’è un “già là” etico che diventa il terreno d’incontro tra credenti di diverse religioni e non credenti, che rivendicano con convinzione la possibilità di una capacità e un’esperienza etica anche senza fondamenti religiosi ma derivante dall’umanesimo condiviso. Per la chiesa l’uomo, cristiano o meno, è “creato a immagine e somiglianza di Dio”, e come tale è capace di discernere ciò che è bene, è dotato di una sorta di grammatica comunea tutti che permette di operare il bene e rigettare il male. Oggi è oltremodo importante, per la sopravvivenza stessa dell’uomo, riaffermare questa possibilità di un’etica condivisa: l’idea che l’etica sia solo una sovrastruttura individuale che ciascuno può costruirsi da sé e gestire in totale libertà senza preoccuparsi di plasmare con esigenze etiche la vita pubblica sociale o politica è, infatti, un’idea disumanizzante.

Enzo Bianchi
Dopo gli studi all’Università di Torino (Facoltà di Economia e Commercio) nel dicembre 1965 si è recato a Bose, una frazione abbandonata del comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica. Raggiunto nel 1968 dai primi fratelli, ha scritto la regola della comunità. Oggi è priore della comunità che conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di sette nazionalità, residenti nel monastero di Bose o nelle fraternità a Gerusalemme (Israele) e Ostuni (Brindisi). La comunità ha cercato di riprendere la vita monastica cenobitica delle origini, adattata ai tempi attuali, con l’unico scopo di tentare di vivere secondo il Vangelo. Tra le diverse attività avviate dalla comunità per vivere del proprio lavoro (agricoltura, marmellate, ceramica, falegnameria…) vi è anche la casa editrice Qiqajon che, fondata da Enzo Bianchi nel 1983 e da lui tuttora diretta, ha in catalogo quasi 300 titoli di opere di patristica orientale e occidentale, commentari biblici, teologia, ebraismo, spiritualità, ecumenismo.
Insignito della laurea honoris causa in Storia della Chiesa dall’Università di Torino, Enzo Bianchi collabora regolarmente a La Stampa, Avvenire, Luoghi dell’infinito e, in Francia, a La Croix, Panorama e La Vie. Tra i suoi libri, tradotti in numerose lingue, ricordiamo soltanto il più recente, "La differenza cristiana" (Einaudi, 2006), per mesi tra i più venduti titoli di saggistica.

Ingresso: Biglietti Festival

Prenotazione: consigliata

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