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Programma 2005
Conferenza
il 28 ottobre
ore 21:00
Palazzo Ducale, S. Maggior Consiglio
I marziani siamo noi Marte, la nostra frontiera Giovanni Fabrizio Bignami
da 14 anni
Il mito della vita extraterrestre è antico quanto l’umanità, ma prende uno slancio speciale negli ultimi 400 anni della storia dell’astronomia, da quando Galileo Galilei ha messo il suo occhio al telescopio. Fra gli “alieni” della letteratura e della cinematografia i più gettonati sono senza dubbio i “marziani”. Durante la conferenza verranno mostrati spezzoni di diversi classici di fantascienza centrati sull’epopea marziana per rispondere alla domanda: perché, se si parla di extraterrestri, si nominano quasi sempre i “marziani” ?
Non solo perché Marte è un pianeta vicino e relativamente simile alla Terra; vi sono anche ragioni storiche e culturali che vengono passate in rassegna dal Prof. Bignami, prima fra tutte la questione dei “canali” marziani, osservati negli ultimi decenni dell’800 dall’italiano Schiaparelli. Negli Stati Uniti gli appunti di Schiaparelli vengono tradotti con la parola “canals” (cioè canali di origine artificiale) e Percival Lowell, milionario con la passione per l’astronomia, si costruì a proprie spese un osservatorio astronomico proprio per studiare Marte al telescopio e si convinse dell'esistenza di opere artificiali sulla superficie marziana: da qui nasce l’epopea dei marziani. Ci vorranno più di 50 anni per svelare la realtà, quando nel 1966 il grande planetologo americano Carl Sagan, sulla base delle prime foto inviate a Terra dalla sonda “Mariner 4”, capisce che i canali di Marte furono un’illusione percettiva di Schiaparelli e di Lowell.
Oggi, grazie ai dati inviati dalle sonde automatiche, riteniamo sia impossibile che si sia evoluta una civiltà su Marte, ma è possibile che sul pianeta rosso si siano sviluppate forme di vita elementare come i batteri.
Ingresso: Biglietti Festival
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